Ci sono, nella costruzione dei mobili, alcune procedure ricorrenti. Molti «pezzi» per la casa, tanto per fare alcuni esempi, sono dotati di serrature o cerniere, oppure hanno cassetti, o porte grandi e piccole; qualcuno sarà rifinito con un sottile strato di impiallacciatura, o comunque dovrà essere levigato finemente, quindi rifinito a vernice o con altre tecniche. Inutile, quindi, affrontare ogni volta gli stessi discorsi; tanto vale risolverli in blocco, prima di trattare la costruzione dei singoli mobili.
La porta, l’anta, lo sportello sono, appunto, alcuni di questi «pezzi» ricorrenti. Occorre fare una distinzione fra la porta «piena» e quella «rivestita»; la prima è, in genere, quella di più facile esecuzione, soprattutto se è del tipo «a filo», cioè se le sue estremità collimano con le misure esterne del mobile a cui è applicata. Ci si occuperà anche per il tipo di porta «rivestita» di questo modello, che è ormai molto diffuso (dai mobili di cucina ai grandi armadi componibili ecc.).
Nel tipo «pieno» (dett. 1) la porta in pratica consiste in un foglio di compensato B dello spessore desiderato, o in una tavoletta di paniforte applicato sul telaio A. L’unico suo svantaggio è di avere i bordi esteticamente orribili: rivestiteli in questo caso con uno strato di legno C spesso fra 2 e 3 mm;
tenete conto di questa «aggiunta» quando tagliate la tavola che farà da porta. Da notare che, per questo tipo di costruzione, il compensato serve soltanto se le cerniere sono fissate su un lato (quello interno, ovviamente) della porta; se dovessero essere fissate sul bordo, il compensato sarebbe inutile perché si romperebbe subito;
adottate, quindi, una soluzione estetica semplice procedendo in questo modo:
rivestite il pannello (paniforte D o truciolare vanno benissimo) con uno strato di impiallacciatura E e un bordino F tutto attorno (interno nel dett. 2 ed esterno nel dett. 3 rispetto all’impiallacciatura), il cui margine è a sua volta rivestito dall’impiallacciatura;
se usate invece un compensato i cui piallacci esterni sono già di legno pregiato, il rivestimento dei bordi sarà senz’altro bello anche sui suoi margini, che rimarranno visibili;
potete costruire in alternativa a questo metodo di base una porta con un semplice telaio (i quattro lati e la barra centrale) e rivestirla di due sottili fogli di compensato pregiato. Ma in questo caso la porta non è più «piena», bensì del tipo «rivestito», che si avvicina alla porta cosiddetta a pannelli.
Questo tipo di porta viene realizzato in una miriade di varietà. La più comune consiste in un telaio B formato dai soli quattro lati, nella cui luce si inserisce un pannello A trattenuto da una modanatura C fissata tutto attorno alla parte interna del telaio (dett. 1 e 2; nel dett. 3 il pannello è direttamente incastrato nel telaio B, dove è stata praticata una scanalatura). Per costruire il telaio, in tal caso, è sufficiente agli angoli un incastro a tenone e mortasa
se volete evitare incastri (ma la porta non avrà la stessa rigidità) predisponete un pannello A delle dimensioni della porta e incollatevi sopra, prima da un lato e poi dall’altro, i pezzi di legno che formano il telaio (dett. 1 e 2) (nei dett. 3 e 4 il telaio è ugualmente in due parti, ma disuguali, e il pannello è bloccato da B);
usate per questa soluzione «rapida», ma non bellissima, del compensato spesso 5 mm che formerà il pannello;
formate il telaio con pezzi il cui spessore può variare, secondo necessità e disponibilità, fra 5 e
10 mm.
Facciamo un esempio di costruzione. Immaginiamo che l’apertura del mobile a cui deve essere applicata la porta sia di 60 cm (altezza) per 40 cm (larghezza); preparate i quattro lati del telaio usando strisce di legno larghe 4 cm (lo spessore, si è visto, è elastico): le strisce saranno lunghe, a coppie, 60 cm e 38 cm;
formate a entrambe le estremità dei due pezzi più corti un tenone lungo 3 cm;
formate, in corrispondenza, ad angolo retto, all’estremità dei pezzi lunghi una mortasa in grado di ricevere il tenone;
incollate poi e inserite;
fate alcuni controlli prima di bloccare in una morsa: verificate che i pezzi si intersechino perpendicolarmente, che non vi sia molto gioco, che il telaio posto su un piano vi rimanga perfettamente aderente;
controllate, ed è assolutamente indispensabile, la «quadratura» del telaio; assicuratevi cioè che i quattro pezzi siano a due a due perpendicolari (dett. 1, 2 e 3); per una porta di misure così ridotte basta ricorrere a una squadra A (dett. 4); nel caso di porte di maggiori dimensioni, invece, è più accurato il metodo della diagonale; fissate un filo all’interno di un angolo e tendetelo in diagonale, attraverso la luce del telaio, fino a quando raggiunge l’angolo opposto;
ripetendo la stessa misurazione della distanza fra gli altri due angoli, il risultato deve essere lo stesso; la lunghezza del filo sarà cioè uguale nelle due diagonali;
effettuati i suddetti controlli, lasciate che la colla faccia presa e che il telaio sia rigido;
presentatelo quindi al mobile: con una pialla limatelo dove ci fossero irregolarità che impediscano la giustapposizione;
rifilate, se necessario, anche i bordi esterni: non devono esserci spazi vuoti fra il mobile e la porta, ma neppure fastidiosi e dannosi attriti; tenete presente che, quando si vernicerà o comunque si rifinirà la superficie della porta, una leggera pellicola del materiale usato accrescerà, sia pur di poco, le dimensioni della porta; applicate quindi il pannello centrale, secondo il metodo precedentemente indicato;
affrontate l’operazione di finitura quindi montate la porticina con un paio di cerniere. Per una porta di questo tipo, il tipo più adatto è quello a molla;
applicate infine un pomello e, se non si è usata la cerniera a molla, una serratura di bloccaggio a pallina.