Prima di affrontare la costruzione di una casa per la bambola bisogna avere le idee ben chiare su quale sarà il suo uso. E destinata a chiudere i suoi giorni come soprammobile, troppo bella per essere rovinata dai giochi non sempre delicati della proprietaria e delle sue amichette, o sarà invece il nucleo attorno al quale ruoterà la vita della bambola, e quindi di chi con le bambole trascorre numerose ore al giorno? Del primo tipo, di cui troviamo esempi a migliaia in Paesi come l’Inghilterra, che per quanto riguarda le case delle bambole ha una secolare tradizione, ci sembra poco opportuno occuparci. Che piacere può dare una costruzione bellissima, ma troppo delicata per essere usata?
Preferiamo pensare alla casa della bambola come a una costruzione magari meno raffinata, ma dove la bambina può «vivere» attraverso la sua fedele compagna di gioco, e soprattutto dove può applicare in proprio quei concetti d’ordine e d’organizzazione che vede applicare attorno a sé, giorno dopo giorno, dalla mamma.
La nostra è quindi una casa delle bambole sotto molti aspetti rudimentale: lo è perché deve essere robusta e pratica. E lo è anche perché la sua costruzione non deve richiedere più che qualche ora, altrimenti il divertimento che uno stesso padre può provare nell’allestire il gioco potrebbe scomparire di fronte ai problemi di una lavorazione troppo perfetta. Lo stesso si può dire dei mobili che arrederanno la casa: tutti semplici, senza fronzoli, di un tipo (come si può facilmente constatare dalle figure) adatto a essere costruito anche in misure minia-tu rizzate.
Va precisato, infatti, che a meno di costruire una casa monumentale, quella della bambola deve essere più propriamente una casa per una mini-bambola alta al massimo una decina di centimetri. La casa della bambola, occorre inoltre precisare, è uno di quei giocattoli tipici che risentono maggiormente delle influenze ambientali. Una bambina che abita in una località di montagna la vedrà più probabilmente con pareti esterne di legno, grandi tetti a punta; mentre per una bambina che abita in riva al mare sarà inevitabilmente una costruzione abbastanza squadrata, tinteggiata di bianco.
La costruzione
Di che cosa la si può costruire? Il cartone, tranne magari per qualche parete divisoria, è da scartare nel modo più assoluto; si sciupa, non « tiene » bene i colori, è fragile. La scelta, quindi, cade automaticamente sul legno. Nell’esempio che vi proponiamo (fig. 1) abbiamo considerato l’uso di un compensato abbastanza spesso, diciamo circa 5-8 mm, ma che, per i pavimenti, potrebbe anche essere di un centimetro (o addirittura diventare truciolare). Quanto alle misure, la nostra casa per le bambole ha una base di circa 50 x 30 cm.
Prendere un foglio di compensato (dettaglio A, fig. 1), su cui si incolla un foglio della stessa misura che è stato però tagliato in due parti con l’eliminazione di una striscio-lina, la cui larghezza è pari allo spessore del compensato di cui si sta facendo uso. Quest’operazione (dettaglio B) si completa con l’ausilio di alcuni chiodini, fissati lungo il perimetro, ai quali è affidato il compito di tenere insieme i due fogli di compensato. L’uso di colla fra i due fogli è consigliabile, ma non è indispensabile.
Fissata così la base della casa, si tratta di preparare il muro divisorio centrale (dettaglio C), che in questa abitazione funge anche da muro portante (guai se così fosse in una casa vera). Traforo alla mano, si seguono le linee tratteggiate a matita: una porta di dimensioni normali e una un po’ più grande. La larghezza del foglio di compensato deve essere pari all’altezza che si attribuisce al pianterreno della casa, mentre la lunghezza è pari alla lunghezza della casa. Il « muro » così ritagliato viene quindi inserito nella fessura rimasta disponibile sul pavimento: dovrebbe stare in posizione da solo, ma è consigliabile dare una mano ai… calcoli millimetrali di ingegneria con qualche pennellata di colla. Nel frattempo si sarà preparato il pavimento del primo piano, che è identico a quello del pianterreno, salvo tre piccole differenze: la scanalatura vuota è rivolta verso il basso, e in questo modo il pavimento può incastrarsi sul muro verticale (come indica il dettaglio D); c’è un’apertura completa in corrispondenza di quella che era la porta più grossa lasciata aperta nel muro verticale; ci sono due scanalature nella parte superidre del pavimento, ovviamente spostate rispetto alle scanalature della parte inferiore, in quanto una è quasi esattamente sull’asse lungo cui è costruita la casa, l’altra è un po’ più spostata sulla destra per chi osserva la casa dalla nostra stessa angolatura. In queste due scanalature si inseriscono altri due pezzi di parete, con tanto di porta aperta, e naturalmente con un buon uso di colla.
Tenere presente, nella preparazione di questi due pezzi di muro, che la loro altezza deve essere ben superiore a quella del muro usato al pianterreno. Quel muro, infatti, deve raggiungere non solo la cima della stanza, ma addirittura il vertice del tetto. La costruzione di pareti, neppure a questo punto, è finita; occorrono ancora le due pareti di traverso, la cui estremità superiore deve seguire l’inclinazione del tetto. Attenzione: al vertice di entrambe queste pareti tagliare col traforo un rettangolo che misuri 5 x 5 mm (vedremo in seguito a che cosa può servire). Per ultimare ora la struttura interna della casetta occorre costruire le scale che salgono dal pianterreno al primo piano. Il luogo esatto è in corrispondenza del « buco » che avevamo osservato nel pavimento del primo piano.
Come costruire le scale? Prendere gli avanzi del compensato (quello che corrispondeva alle porte aperte nei muri) e tagliarlo in rettangolini, o meglio quadratini, con un lato pari a quella « apertura » nel pavimento. Con chiodi e martello, procedere alla costruzione della scala (dettaglio E). Il risultato lo vedete al particolare I.
Resta, a questo punto, da rifinire l’interno così rapidamente montato.
Le rifiniture
Occorre verniciare le pareti, per esempio, o tappezzarle con carta da parati avanzata l’ultima volta che un’analoga operazione è stata compiuta nella vostra abitazione. Occorre verniciare le scale. È giunto quindi il momento di provvedere al rivestimento esterno. Nel dettaglio F è indicato il montaggio della facciata e di un lato della casa. Nella facciata si sarà ritagliata una porta e una grande finestra al pianterreno e un’altra finestra al primo piano.
Entrambi gli spazi rimasti vuoti per le finestre possono essere riempiti con finte finestre: piccole lastre di plexiglas, rigate con una punta acuminata, e con alcune gocce d’inchiostro fatte correre nelle scanalature così ottenute.
Per le dimensioni della facciata, è necessario stabilire prima quanto saranno alte le pareti laterali, dopo di che non sarà difficile tracciare il disegno. Intagliare, al vertice della facciata, un rettangolino che misuri 5 mm d’altezza e 1 cm di larghezza. Serve (come indica il dettaglio G) a collocare un listello a sezione quadrata, con lato di 1 cm, cui spetta il compito di stabilizzare l’intera casa. È per far posto a questo listello che si era ritagliato un angolino anche nelle pareti trasversali del primo piano. Ricordate? Seguendo il dettaglio F, si vede una soluzione per la fiancata della casa. È abbastanza complicata, ma si è fatto cos’ per smuovere la linea troppo squadrata dell’edificio. Se si ritiene, tuttavia, che questo genere di operazione sia troppo difficile, si può semplicemente dare una maggiore inclinazione alle pareti trasversali interne, e in questo modo sarà possibile dare alla casa un tetto liscio, del tutto ordinario. Dal dettaglio H si vede come è fatto un tetto normale (che è, comunque, quello che anche noi abbiamo scelto per l’altra parte della casa), mentre la parete esterna di fondo è completamente chiusa. Per quanto riguarda tetto e pareti esterne non possiamo che sconsigliare nel modo più assoluto la loro incollatura o inchiodatura. È essenziale, nel gioco della casa per la bambola, potere liberamente accedere ad ognuna delle stanze, per spostare i mobili, per farvi muovere la bambola stessa ecc. Occorre quindi che tetto e pareti esterne siano asportabili. Lasciata fissa quella posteriore (colla e chiodini), e lasciato fisso il listello a base quadrata che fissa il vertice del tetto, le altre tre pareti e il tetto possono essere fissate in modo perennemente provvisorio con l’inserimento di piccole calamite, del tipo usato da molti costruttori di mobili per tenere chiuse le ante degli armadietti. Resta, ultima operazione per questa casa facilmente costruibile in un pomeriggio di pioggia, la rifinitura dei quattro « muri ». Dalla parte interna devono seguire lo schema delle singole stanze. Dal di fuori, invece, si potrà nuovamente dare libero sfogo alla vostra fantasia.
I mobili
Si tratta ora di arredare questa meravigliosa abitazione bambolesca. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, quando si tratta di decidere quante sedie, tavolini, armadi, lettini costruire. E, di tutti questi articoli, non uno dovrebbe presentare particolari difficoltà per chi ha appena finito di costruire un’intera casa.
Proponiamo una serie di mobili che possono trovar posto tanto nella casa della bambola, quanto indipendentemente, fuori casa, per una bambola più grande. È chiaro che, secondo l’uso, cambiano le dimensioni. Vi proponiamo qui un arredamento da bambola grande; la sua riproduzione in miniatura non è infatti un gran problema: anziché legno basta usare cartoncino spesso, anziché listelli sono più pratici stuzzicadenti, al traforo si sostituiscono le forbici, al trapano una punzonatrice. Prima comunque di dare un’occhiata ai giocattoli che proponiamo in questa occasione, vogliamo ancora dire che l’esperienza di qualsiasi padre di famiglia insegna che non è tanto la bellezza di un giocattolo, né la sua struttura o il suo funzionamento complicato, quanto la sua utilità in un certo gioco, a decretarne il successo o il fallimento. Per i mobili della bambola, come per la casa, noi cerchiamo quindi di attenerci alla massima semplicità, accoppiata con la massima praticità, anche a costo di sembrare, in talune occasioni, di gusto un po’ troppo sempliciotto o addirittura di… bocca buona;
tavolo: solita plancia di legno, da cui si ricavano le quattro gambe in stile rustico; in ognuna delle due paratie fatte a Y smussata si pratica un foro, che serve per la traversa, la quale sarà poi bloccata da due perni. Il piano del tavolo, di legno, è semplicemente fissato con tre chiodini per parte nelle Y rovesciate che fanno da gambe (fig. 2).
Per la costruzione in miniatura, ovviamente, basta un compensato sottilissimo (2 mm) per gambe e ripiano, poco più di uno stuzzicadenti per la traversina, e un po’ di colla;
sedia: quella che vi presentiamo (fig. 3) è una sedia abbastanza elaborata. L’alternativa, sulla via della semplicità assoluta, consiste in un cubetto di legno a cui si incolla, su un lato, una striscia di compensato perforato a traforo (in veste di schienale).
Comunque, per la nostra sedia, è necessario un quadratino che fa da sedile, due gambe corte e una traversina per la parte anteriore della sedia, due gambe lunghe che fungono anche da schienale, anche queste dotate di traversina, altri tre piolini per lo schienale e un altro pezzo di legno che, all’estremità superiore dello schienale, blocca tutto. Una curiosa osservazione: questo modello di sedia, come già il tavolo precedente, può essere ingrandito fino ad essere sufficiente a sostenere non soltanto una bambola, ma anche un bambino;
cassettone, scattale, scrittoio a muro: tutti questi mobili della bambola possono essere facilmente costruiti allo stesso modo, vale a dire in dimensioni ridottissime (e quindi in grado di trovare posto nella casa della bambola) o in dimensioni alquanto maggiorate (fig. 4). Nel nostro esempio cerchiamo di indicarvi, con un solo mobile ibrido, come si può costruire un cassettone, uno scaffale e uno scrittoio. Per il primo sarà sufficiente una maggior regolarità dei lati, per il secondo un maggior numero di ripiani, per il terzo un ripiano estraibile al posto del cassetto. Non occorrono molte spiegazioni. Incollare ed eventualmente inchiodare le parti fisse (se le dimensioni lo consentono), inserire i supporti per il cassetto sotto forma di un paio di longheroni che attraversano lo specchio del mobile, in quanto guide vere e proprie costituirebbero una fatica improba senza eccessivi risultati; listelli di legno per sostenere i ripiani dello scaffale, vite e dado (se si vuol costruire una cosa abbastanza grande) per fissare il pomello del cassetto, e, soprattutto, approfittare dell’occasione per dare libero sfogo alla fantasia;
lettino: merita un discorso particolare; non è solo un mobile per la casetta della bambola, né un accessorio di cui si può fare a meno; è, per la maggior parte delle bambine, un elemento indispensabile nel loro rapporto pseudo-materno con la bambola. Come costruirlo? È il solito dilemma, di fronte a numerosi giocattoli per bambini. Anche questa volta optiamo per la robustezza più che per i preziosismi. D’accordo, sarebbe bello costruire un letto per bambola con la fiancata che sale e scende, proprio come un vero letto per bambini, ma costringerebbe a un tale gioco di listelli mobili che, in queste dimensioni, sarebbe più adatto ad un esperto modellista che a un padre desideroso di fare un piacere alla sua bambina. Ecco perché il letto che vi consigliamo (figg. 5 e 6) è un letto quanto mai semplice, di stile, se vogliamo, rustico. È il tipo di letto che potremmo trovare nella casetta di Biancaneve. Prendiamo in esame le parti che lo formano (fig. 5). Il materiale consigliato è, anche qui, legno compensato, leggero e forte. Per un letto lungo 30 cm un compensato di 5 mm è più che adeguato. Il capezzale è, in pratica, un quadrato che misura 15 cm per lato. A 3 cm dalla base incollare e poi avvitare un listello di legno il cui compito sarà di sostenere la base del letto (dettaglio fig. 6). Questa misura 30 x 15 cm; dal lato del capezzale poggia direttamente sul listello, a cui è incollata e poi inchiodata; al fondo del letto poggia invece su due tondini che possono misurare 1 cm di diametro e che sono lunghi quanto è alto da terra il fondo del letto (la misura è dettata dal capezzale); i tondini sono incollati e inchiodati.
A questo punto restano da applicare il fondo stesso del letto e le due sponde; è tutta operazione a base di colla. Attaccare le due sponde al capezzale e lungo la base del letto, in modo che siano esattamente a filo con la base stessa; unire poi, al fondo del letto, le due sponde per mezzo del fondo stesso, con analogo uso di colla. Ricordare che, essendo interno alle sponde, il fondo sarà lungo 15 cm (come il capezzale), ma molto più stretto (4 cm), mentre le due sponde saranno lunghe 31 cm e larghe 5. Per rafforzare l’attacco fra le sponde e il fondo del letto, sarebbe opportuno inserire nei due angoli due piccoli listelli a sezione quadrata. Non resta, infine, che un adeguato lavoro di decorazione, preferibilmente con dello smalto. Se si sceglie una tinta tenue, si potrà sempre far risaltare una decalcomania o un disegnino.