I lampadari da soffitto permettono le installazioni più rapide e semplici. Questo tipo di lampadario trova, nella maggioranza dei casi, il suo elemento di sostegno sullo stesso cavo di alimentazione. Dato però che nonostante il materiale leggero impiegato per la costruzione (plastica, carta o vetro sottile), il lampadario ha un certo peso, è indispensabile per prima cosa provvedere a un buon collegamento del cavetto di alimentazione A al portalampade e alla struttura del lampadario per evitare che il peso di questo gravi sul collegamento dei fili di alimentazione.
I casi che si possono presentare sono due: il portalampade sostiene direttamente il lampadario; il cavetto sostiene il lampadario e il portalampade. In entrambi i casi, però, specialmente per i lampadari di tipo chiuso all’interno nei quali gira con difficoltà l’aria, è indispensabile montare lampadine di potenza adeguata.
Portalampade che sostiene: il portalampade deve necessariamente essere di tipo metallico e, soprattutto nei casi in cui si usano lampadine di 100 W e più di potenza, i fili dovranno essere collegati ai morsetti E ed F come mostra la figura meglio se rivestiti con un tubetto sterlingato D. Il calore della lampada, infatti, può rapidamente fondere l’isolante in plastica che ricopre i fili di rame B e C e provocare pericolosi cortocircuiti.
Tornando al lampadario, si è detto che il sostegno del peso del lampadario che grava sul portalampade deve essere scaricato sul cavetto di alimentazione e non sui fili. Per far questo è necessario fare in modo che l’involucro isolante esterno del cavo di alimentazione venga salda mente ancorato al portalampade sgravando i fili. In commercio esistono per questo scopo appositi morsetti strozzanti che si applicano, avvitandoli, sul foro filettato superiore del porta-lampade. Il morsetto si presenta come l’estremità di una matita automatica o come il mandrino di un trapano. Un tubetto filettato, lungo un paio di centimetri termina a una estremità con tre o quattro linguette che possono essere schiacciate verso l’interno mediante una piccola ghiera a vite.
Per montare il morsetto procedete come segue:
aprite il portalampade e, allentata completamente la vite di bloccaggio posta trasversalmente al foro filettato del corpo superiore, avvitate su quest’ultimo il morsetto;
stringete quindi la vite di bloccaggio che impedirà al morsetto di svitarsi, cosa che potrebbe accadere se si facesse ruotare il lampadario, per esempio, spolverandolo;
allentate la ghiera del morsetto e infilatevi il cavetto di alimentazione prima di spellarne le estremità;
il cavetto dovrà avere un diametro tale da poter essere infilato nel morsetto con un certo sforzo;
spellate l’estremità del cavo H e fissate i due fili B e C ai morsetti a vite I che posano sul coperchio L del portalampade, coprendoli eventualmente con tubetto sterlingato;
tirate ora il cavetto di alimentazione dalla parte superiore del portalampade avvicinando le varie parti;
incastrate la ghiera portalampade nel corpo superiore senza peraltro tendere i fili;
stringete la ghiera del morsetto fino a quando il cavetto di alimentazione viene completamente bloccato;
infilate ora cavo e portalampade nel lampadario e il lavoro preliminare, che può essere eseguito a tavolino, è completato;
se non disponete del morsetto strozzacavo, il fissaggio può essere ugualmente ottenuto avvolgendo il cavetto con una fascetta di lamierino di ottone o di alluminio (ritagliata da una scatoletta) nel punto in cui questo attraversa il foro filettato superiore dal portalampade;
serrate a fondo la vite di bloccaggio in modo da schiacciare la fascetta senza danneggiare il cavetto e ottenendone nel contempo il bloccaggio; evitate assolutamente di ricorrere, come talvolta capita di vedere fare anche da parte di elettricisti professionisti, a un avvolgimento di nastro isolante fatto sul cavetto all’interno del portalampade. Il calore e il peso faranno rapidamente scorrere questo blocco sul cavetto gravando così i fili di alimentazione del peso dell’intero lampadario.
Cavo che sostiene: in alcuni tipi di lampadari molto leggeri, il cavetto di alimentazione si collega direttamente al lampadario. Questo tipo di collegamento tra lampadario e cavetto, poco ortodosso dal punto di vista della totale sicurezza, è generalmente ottenuto mediante cordini com’è il caso dei lampadari giapponesi di carta o di plastica. Per fissare in modo sicuro questi cordini al cavetto, procedete come segue:
fissate per prima cosa il portalampade al cavetto in modo tradizionale. Non sarà necessario nessun morsetto di bloccaggio dato che i fili dovranno sostenere il solo peso della lampadina;
infilate il paralume sul cavetto e segnate con un pezzetto di nastro adesivo il punto in cui i cordoncini P debbono essere fissati per fare in modo che la lampadina venga a trovarsi, a montaggio ultimato, nel punto giusto;
eseguite ora sotto il nastro adesivo una stretta e ordinata legatura con del grosso filo Q dello stesso colore del cavetto H (generalmente nero o bianco);
annodate senza tagliare il filo;
togliete il nastro adesivo e avvolgete per un giro i cavetti del lampadario, sopra la legatura, controllando che il lampadario stesso risulti poi ben bilanciato;
completate, con il filo lasciato in precedenza, la legatura del cavetto sopra la precedente stringendo questa volta anche i cordoncini del lampadario che ora è pronto per essere appeso. Sostegno al soffitto: come ci si è preoccupati di evitare strappi ai collegamenti elettrici all’interno del portalampade, altrettanto si farà in corrispondenza della presa di corrente del soffitto. Anche per questa esigenza in commercio esistono appositi morsetti su cui possono anche essere fissati i rosoni coprifili. In questo caso al morsetto è fissato un anello o un gancio per la sospensione. In mancanza del morsetto potete ricorrere a un buon nodo del cavetto su cui farà presa un gancio ad S. La procedura è semplice: infilate il cavetto, prima di spellarne l’estremità superiore, nel rosone coprifili;
individuate poi la giusta lunghezza del cavo e fissate il morsetto o fate il nodo nel punto desiderato;
spellate quindi i due fili;
effettuate ora il collegamento;
staccate l’alimentazione elettrica dall’impianto domestico e, aiutandovi con una scaletta, appendete il lampadario all’occhiello predisposto nel soffitto;
collegate i due fili ai corrispondenti fili che sporgono dal soffitto ricoprendo le giunzioni con nastro isolante e avendo cura di non far sporgere dal nastro alcuno spuntone di filo di rame;
disponete i fili, piegandoli verso l’alto, in modo che siano lontani fra loro;
spostate verso l’alto, fino a contatto col soffitto, il rosone coprifili, bloccandolo;
collegate ora l’alimentazione elettrica all’impianto domestico agendo sull’interruttore generale;
qualora dal soffitto sporgessero tre o quattro fili anziché due, cosa che accade quando l’impianto è previsto per accendere un lampadario a molte lampadine in varie fasi, procedete aiutandovi con il cercafase;
nel caso di quattro fili uno di questi è senz’altro il neutro (il cercafase non si accende), i rimanenti tre sono collegati alla fase tramite l’interruttore multiplo. Se il lampadario monta una sola lampadina, dovete collegare un filo del lampadario al neutro e l’altro a uno qualsiasi dei tre fili;
isolate con cura i due fili restanti mediante nastro isolante;
eseguite la prova col cercafase prima di agganciare il lampadario al soffitto e con i fili sotto tensione. Si raccomanda quindi la massima prudenza evitando’nel modo più assoluto di toccare più di un filo per volta o di tenere una mano posata sul soffitto;
fatevi aiutare da una seconda persona per non dover salire e scendere dalla scaletta.