In questa guida spieghiamo come illuminare una stanza senza finestre.
È realizzabile con due soluzioni molto originali: la finta finestra e la finta mansarda.
La finta finestra
Scegliete, per prima cosa, la parete su cui montare la «finestra». Nel limite del possibile e della disposizione degli apparecchi sanitari, l’effetto sarà più credibile se la finestra risulterà dalla stessa parte delle altre finestre della casa.
Le sue dimensioni dovranno assomigliare a quelle standard delle altre finestre; molto spesso però ragioni di spazio costringono a realizzare finestre molto più piccole;
segnate a matita sulla parete predestinata il contorno della finestra;
se la finestra da realizzare capita in parte su una parete rivestita con mattonelle, fate in modo che i bordi della finestra coincidano con le giunture delle mattonelle;
tinteggiate tutta la zona interna al contorno tracciato in precedenza di bianco o, nel caso del rivestimento di mattonelle, coprite con tapezzeria di carta lavabile bianca;
fissate sul muro dei listelli di legno che simuleranno l’intelaiatura della finestra se questa è sufficientemente ampia da giustificarne la presenza;
acquistate per far questo un listello di legno lucidato largo 5-6 cm (il tipo usato per i battiscopa va benissimo) e lungo quant’è alta la finestra;
fissate il listello verticalmente sul muro, al centro del rettangolo bianco realizzato in precedenza;
realizzate una o due crociere con un listello di legno dello stesso colore e largo 3 cm;
montate ora tutto attorno alla finestra un cassonetto che ha la funzione di nascondere le lampade fluorescenti;
fissate al muro lungo i lati verticali del riquadro bianco, mediante tasselli a espansione, tre o quattro squadrette metalliche;
ritagliate poi da un pezzo di truciolare di legno da 15 mm di spessore sei listelli larghi 10-12 cm: quattro lunghi quant’è alta la finestra e due quanto è larga;
passate i listelli con una mano di cementite bianca che oltre a fare da fondo allo stucco e alla vernice, ha anche la funzione di salvaguardare il truciolare dall’umidità;
fissate per primi, mediante viti a testa piana, i due listelli verticali, avendo cura che il loro bordo inferiore si trovi esattamente alla stessa altezza dal suolo;
fissate ai due listelli verticali sopra e sotto, anche in questo caso mediante viti a testa piana, i due listelli orizzontali: a questo punto il riquadro che rappresenta la finestra è contornato da una cornice di truciolare che sporge 10-12 cm dal muro;
verniciate, prima di montare i restanti due pannelli, con colore bianco opaco la faccia interna dei listelli;
coprite con la vernice anche le squadrette metalliche, e predisponete l’impianto di illuminazione: questo sarà costituito da due tubi fluorescenti disposti sui listelli verticali;
utilizzate lampade lunghe un metro da 25 o 40 W; ne occorre una per parte;
cominciate dal basso verso l’alto sulla faccia interna di entrambi i listelli verticali e fissate il reattore, lo zoccolo dello starter, il primo porta-lampade e, a distanza di un metro, il secondo portalampade;
dipingete ora con colore bianco opaco anche la faccia interna dei due listelli rimasti;
fissateli parallelamente alla parete sopra la cornice in modo da nascondere le lampade e il loro impianto;
usate ora particolare cura nello stuccare l’intera intelaiatura di legno per poi colorarla dello stesso colore delle pareti;
adoperate vernici opache o semiopache applicando due o tre mani e carteggiando fra una mano e l’altra;
montate, a questo punto del lavoro, una tenda davanti alla finestra come nelle altre stanze; realizzatela con velo sintetico di colore chiaro che avrà il pregio di contribuire alla diffusione della luce e, nel contempo, sfumare e nascondere tutta l’artificialità montata sulla parete; completate poi l’illuminazione del locale come di consueto: luce sullo specchio o luce centrale come preferite.
Se nel punto prescelto per la realizzazione della finta finestra non arriva l’alimentazione elettrica, sarà necessario portarvela usando il sistema del profilato copri cavetto;
collegate il cavetto all’interruttore posto vicino alla porta, oppure usate un interruttore incassato nella porta. A questo proposito le due lampade fluorescenti dovranno avere una temperatura di colore di 4000-5000 °K. La lunghezza delle lampade potrà ovviamente essere minore nel caso di finestre di piccole dimensioni.
Queste modifiche toglieranno al locale quel senso di chiuso che si provava entrandovi: si tratta di un’impressione, tuttavia è molto efficace.
Le finte tramezze della finestra B, C e D fissate sullo sfondo bianco si devono intravedere fra le tende. I pannelli E ed F fissati sulla cornice G servono a nascondere i tubi fluorescenti. Nel dettaglio si nota come deve essere eseguito il montaggio del tubo L con reattore M e starter N. Verniciate di bianco le tavole nei pressi dei tubi. La tenda da usare dovrà essere di tipo trasparente e non molto arricciata.
La finta mansarda
Si tratta di costruire un tratto di soffitto inclinato attraverso il quale verrà fatta filtrare la luce. Il lavoro di realizzazione della finta mansarda deve tener conto dello stesso criterio visto nel caso della finestra: la fonte di luce deve essere disposta dallo stesso lato da cui arriva quella naturale nelle altre stanze. Questo criterio va ancora più rispettato nel caso in cui il locale non sia del tutto cieco. Lo spiovente va realizzato fra una parete e il soffitto. Il lavoro sarà tanto più impegnativo quanto più è lunga la parete su cui sarà posato lo spiovente. Il limite inferiore dello spiovente può essere più basso del limite superiore della finestra, se presente, e la sua inclinazione può essere scelta secondo i gusti personali.
Per la finta mansarda, fissate per prima cosa i montanti A, e C mediante i tasselli D. La prima tavola E deve essere fissata sia fra A e B sia fra B e C. Il fissaggio più semplice è fatto con chiodini a spillo inseriti in diagonale. Prima di montare le tavole successive installate l’impianto di illuminazione sulle tavole E.
Segnate dapprima lungo la parete prescelta una linea orizzontale che delimita il bordo inferiore dello spiovente;
tracciate poi sul soffitto una linea parallela alla parete che indicherà il limite superiore;
utilizzate allo scopo un sottile spago impolverato di nero fumo e teso aderente al muro o al soffitto lungo la linea da segnare; un semplice pizzicotto al filo lascia una traccia netta su tutta la lunghezza;
fissate sotto la linea appena tracciata una striscia di nastro adesivo se la parete è colorata; tinteggiate poi il tratto di parete soprastante di bianco (potranno essere necessarie due o tre mani se il precedente colore della parete era scuro); misurate la distanza che separa la linea tracciata sul soffitto da quella della parete;
predisponete dei montanti di legno di abete da 4 x 12 cm tagliati con il lato più lungo uguale alla misura appena presa;
tenete presente che il numero dei montanti deve essere proporzionato alla lunghezza della parete: ne serve uno all’inizio e uno alla fine e quelli intermedi disteranno fra loro 100-130 cm. L’intervallo verrà scelto in modo da dividere la distanza fra i due montanti estremi in parti uguali;
fissate ogni montante alla parete e al soffitto con due tasselli a espansione;
praticate dapprima i fori sulla costola del montante, poi segnate sulla parete e sul soffitto i punti dove vanno incassati i tasselli;
verniciate i montanti con colore bianco opaco; non dimenticate di stuccare con cura (e di carteggiare) i fori attraverso cui sono state inserite le viti dei tasselli a espansione;
preparate ora le tavolette trasversali;
realizzatele con legno di abete da 10 mm di spessore; la larghezza sarà di 18 cm e la lunghezza uguale alla distanza fra una tavoletta e l’altra, misurata lungo il montante, deve essere uguale circa alla larghezza della tavoletta stessa (ossia 18 cm). Anche in questo caso questa misura potrà variare per garantire l’equidistanza fra una tavoletta e l’altra;
verniciate anche le tavolette con colore bianco opaco uguale a quello dei montanti;
iniziate il fissaggio delle tavolette dalla parte bassa dei montanti; la prima tavoletta dovrà avere il bordo inferiore a una distanza di 10-12 cm dalla parete; il bordo superiore dovrà coincidere con il bordo superiore del montante. In tal modo le tavolette risulteranno inclinate verso il centro della stanza;
potete eseguire il fissaggio delle tavolette con chiodini da 25 mm senza testa, piantati obliquamente;
procedete al fissaggio delle tavolette successive dopo aver sistemato l’impianto di illuminazione;
illuminate il tratto di parete e di soffitto compreso fra i montanti da tante lampadine fluorescenti T quanti sono gli intervalli fra un montante e l’altro;
montate i portalampade, lo starter e il reattore di ogni lampada sulla tavoletta E inferiore dal lato che guarda la parete.
Dato che nella maggior parte dei casi il montaggio della finta mansarda comporta la rinuncia all’illuminazione centrale, l’energia elettrica necessaria per l’alimentazione delle lampade potrà essere prelevata dal punto luce posto sul soffitto. Se questo punto luce risultasse esterno allo spiovente sarà necessario chiudere il foro sul soffitto con un rosoncino di gesso e incassare il cavetto per il tratto che intercorre fra il punto luce e lo spiovente;
usate per questo collegamento del cavetto rivestito in plastica del tipo per esterni;
fate un’incisione con uno scalpello da muro sull’intonaco del soffitto larga un paio di centimetri e profonda altrettanto;
collegate il cavetto al punto luce, isolando con cura le giunture;
tendetelo sul fondo dell’incisione e fermatevelo con un po’ di gesso;
preparate ora un impasto morbido composto dal 30% di sabbia fine e dal 70% di scagliola; stuccate con questo il solco sul soffitto dando alla stuccatura la stessa «grana» dell’intonaco; ritoccate a stucco asciutto la tinteggiatura e fissate il rosoncino con del mastice;
fate scorrere il cavetto sopra uno dei montanti fino a giungere alla prima tavoletta;
collegate le varie lampade fluorescenti in parallelo fra loro in modo che abbiano ad accendersi contemporaneamente: anche per questa applicazione i tubi fluorescenti che si utilizzeranno dovranno essere da 35-40 W con temperatura di colore di 4000-4500°K;
fissati i portalampade, gli starter e i reattori e senza installare i tubi, proseguite nel fissaggio delle restanti tavolette usando, come detto in precedenza, dei chiodini a spillo da 25 mm. La tavoletta più alta dovrà venirsi a trovare con il bordo superiore a contatto del soffitto;
curate molto le finiture poiché i montanti e le tavolette verranno illuminati con luce radente e quindi saranno in particolare evidenza;
stuccate, usando una piccola spatola flessibile, i punti in cui sono stati piantati i chiodi e ritoccate la verniciatura togliendo ogni traccia di ditate;
chiudete lo spazio che intercorre fra il bordo inferiore della prima tavoletta e la parete con un pannellino in legno;
potete usare del compensato da 3 o 4 mm;
inserite, prima di fissarlo, i tubi fluorescenti nei rispettivi portalampade ed eseguite una prova di funzionamento;
eseguite il fissaggio del pannellino di compensato con viti dato che, a lavoro ultimato, solamente attraverso di esso si può accedere ai tubi; verniciare di bianco opaco anche il pannellino di compensato.
Nel caso in cui lo spiovente non fosse lungo quanto la parete, sarà necessario completarne il lato esposto;
utilizzate per chiudere lo spazio interposto fra il montante, il soffitto e la parete un triangolo di compensato;
fissate al soffitto e alla parete un listello di legno da 2 x 3 cm sul quale potrà essere inchiodato il compensato; sia il lato interno, sia quello esterno del triangolo dovranno poi essere verniciati di bianco opaco.
Se volete conferire, invece, un aspetto professionale al lavoro eseguito, fissate sul compensato V delle «perline» P di legno, tavole con bordi sagomati a incastro appositamente predisposte per il rivestimento delle pareti. Notate in figura la direzione della luce e la piccola finestra, unica fonte di luce naturale del locale.
L’accensione delle lampade avverrà per mezzo dell’interruttore principale. Nello scegliere la potenza delle lampade si tenga conto che questo è un sistema di illuminazione indiretto e quindi di basso rendimento.