Per tagliare un pezzo metallico bisogna fissarlo nella morsa in modo tale che il taglio si possa praticare in vicinanza immediata delle ganasce (fig. 810). Non seguendo quest’avvertenza, il pezzo vibra, ciò che può essere facilmente avvertito dal suono acuto della sega.
Essendo i denti del seghetto diretti in avanti, si dà pressione soltanto nel movimento in avanti (spinta). Per iniziare il taglio, si appoggia il seghetto sullo spigolo posteriore del pezzo e si fa qualche movimento in avanti e indietro, senza esercitare pressione; sarebbe uno sbaglio iniziare dallo spigolo rivolto verso chi lavora (fig. 811).
Per tagliare tubi, si procede a gradi, girando ogni volta il pezzo nella morsa (fig. 812); tagliando un tubo con una sola operazione, si rischierebbe di effettuare un taglio obliquo e, soprattutto, di rompere il seghetto (il punto pericoloso è quello immediatamente precedente il termine del taglio). I tubi a parete sottile potrebbero ammaccarsi se segati senza precauzione; conviene inserire un’anima di legno dolce esattamente a misura ed usare il seghetto a traforo.
Anche le lamiere si segano meglio con la sega da traforo, con seghetti per metalli (temperati) e non troppo sottili e perciò fragili. La misura adatta è il n. 4; per lamiere già grosse useremo seghetti piú robusti ancora. Il taglio deve essere condotto tenendo la sega esattamente perpendicolare, dopo aver ingrassato leggermente il seghetto con olio o grasso per facilitare il movimento ed evitare il riscaldamento eccessivo.
Nel caso di lamiere di spessore inferiore al millimetro il seghetto tende ad incantarsi o a muoversi soltanto a strappi; in questi casi conviene tagliare la lamiera unitamente ad un’assicella di compensato o di legno duro da 4.5 mm. L’acciaio (temperato) non può essere tagliato con la sega; bisogna prima provvedere a stemperarlo. Ogni taglio di sega lascia spigoli ruvidi e leggermente rialzati (bave), che si devono rendere netti con la lima.
Molte volte possiamo sostituire alla sega lo scalpello, per esempio quando dobbiamo tagliare listelli di metallo (fig. 813). Si pone il pezzo su un piano di ferro (incudine); lo scalpello viene appoggiato verticalmente ed affondato con colpi energici di martello (attenzione: il pezzo tagliato tende a staccarsi di colpo ed a « partire » nella direzione indicata dalla freccia). Anche le aperture (finestre) nelle lamiere si tagliano meglio con lo scalpello che non con la sega. Dopo avere segnato il contorno dell’apertura, Io seguiamo con lo scalpello, praticando tanti tagli uno vicino all’altro senza congiungerli (fig. 814). Non occorre che il taglio vada da parte a parte, basta che vi sia un’incisione profonda. Appoggiamo poi la lamiera ad uno spigolo in modo che il contorno resti appena libero, e lavoriamo di martello per completare il distacco (fig. 815).
Essendo la lama dello scalpello a forma di cuneo, il taglio risulta leggermente obliquo, lo spigolo deve perciò ancora essere lavorato a lima per renderlo perpendicolare.