In questa guida spieghiamo come aggiustare le poltrone.
Indice
Come fissare dei bottoni decorativi
Procuratevi innanzitutto un ago da materassaio A, lungo almeno 20 cm, e filo (o fune) da materassi;
inserite l’ago dove si vede il segno lasciato dal bottone che è caduto (dett. 1);
perforate l’intera parte interessata che può essere uno schienale, una fiancata o anche soltanto un cuscino;
afferrate con l’altra mano, dalla parte opposta, la punta dell’ago e tirate finché l’ago è completamente penetrato dalla prima parte;
spingete, quindi, con un dito ben protetto, la punta dell’ago verso l’interno, fino a quando l’occhiello dello stesso rispunta dalla parte anteriore, a pochi millimetri di distanza da dove era stato inserito (dett. 2);
sfilate il filo (o spago) dall’ago, e togliete completamente l’ago dalla poltrona: restano cosi due file che escono dalla poltrona a cui fisserete il bottone decorativo;
tirate i fili facendo in modo che siano della stessa lunghezza;
infilate quindi il bottone (dett. 3) in uno dei due fili, ed eseguite un nodo (dett. 4);
spingete il bottone verso la sua sede e stringete tirando bene i fili senza però esagerare (dett. 5); tagliate ora i due fili a circa 2-3 cm dalla base del bottone e arrotolateli attorno alla cucitura del bottone stesso;
inserite infine le estremità nel rivestimento della poltrona o del divano servendovi dello stesso ago che avevate inizialmente usato.
Se al bottone ne corrisponde un altro collegato per mezzo di una normale trapuntatura, inserire l’ago, raggiungete l’altra parte, infilate il secondo bottone, tornate avanti, infilate il primo bottone, tirate e quindi legate saldamente i due capi del filo. Ripetete l’operazione se volete conferire ai due bottoni maggiore stabilità.
Come rimediare a uno strappo al bracciolo della poltrona o allo schienale del divano
Considerate innanzitutto che potete operare a queste condizioni: lo strappo non deve essere troppo grosso, le fibre del tessuto devono essere rimaste quasi intatte, il tessuto stesso deve essere robusto, altrimenti dovrete accontentarvi di nasconderlo con un telo copridivano. Procedete allora in questo modo:
ripulite lo strappo dai fili superflui (dett. 1); limate con un paio di forbici attentamente le due sponde dello strappo e tagliate a uno a uno i fili;
inserite quindi sotto lo strappo, servendovi di un coltello a lama larga (non troppo affilato però!) una pezza di panno A, leggermente più larga e più lunga dello strappo stesso;
sistemate la pezza con lo stesso coltello all’interno e con le dita dall’esterno, in modo che non ci siano rughe, e che sia perfettamente liscia;
spalmate un leggero strato di colla sulla parte interna del rivestimento aiutandovi con lo stesso coltello oppure con una spatolina, o nei casi più delicati con la punta piatta di un cacciavite: la colla da usare è quella a base di lattice, l’unica in grado di saldare in modo soddisfacente due tessuti;
esercitate a questo punto una pressione prima lieve, poi più energica, alle due falde del tessuto strappato, affinché si incollino alla pezza precedentemente inserita;
attenzione: fate in modo, premendo, che i due lembi del tessuto siano portati a contatto (non devono rimanere separati né devono accavallarsi);
pulite subito con panno o spugna umida qualora un po’ di colla uscisse dal punto di congiunzione;
collocate quindi un peso sulla riparazione, e lasciate qualche ora fino a quando la colla sarà asciutta.
Come riparare i ganci delle molle
Ci riferiamo a quelle poltrone che, anziché un fondo imbottito o a molle verticali hanno, sotto i cuscini che formano il sedile, una serie di molle tese di traverso, allacciate ai due lati, piuttosto rigide affinché non cedano troppo sotto il peso di una persona. Non è infrequente, nel caso di poltrone così molleggiate, che l’uso continuo indebolisca i due ganci alle estremità delle molle, quelli cioè che fissano le molle al telaio della poltrona. II cedimento, infatti, è dato dall’estremità della molla stessa che era stata opportunamente piegata perché potesse fare sufficiente presa. Sostituire tutta la molla è impossibile poiché non esistono per queste delle misure standard, per cui a distanza di anni dall’acquisto della poltrona è praticamente impossibile trovare molle della misura giusta. Occorre quindi ingegnarsi ed effettuare una riparazione valida, anche se di fortuna.
Togliete i cuscini dalla poltrona e sfilate completamente la molla danneggiata a meno che la forma della poltrona consenta di lavorare senza sfilare il gancio;
afferrate con un paio di pinze a punta piatta A l’estremità della molla B e tirate finché con il primo anello si è formato un gancio (dett. 1); smussate con una lima l’estremità rotta, quindi provate ad agganciare la molla: qualora l’angolatura del gancio così ottenuto non fosse adatta alla posizione del foro, potrete modificarla leggermente con la pinza.
Può accadere che a rompersi non sia il gancio all’estremità della molla, bensì il foro C in cui il gancio stesso deve essere fissato (dett. 2). Raramente il telaio della poltrona può essere riparato in modo soddisfacente, ed è allora necessario predisporre una nuova sede per il gancio:
praticate con un trapano e una punta da legno di diametro poco superiore a quello del gancio un foro accanto a quello ormai inutilizzabile; considerate una certa distanza dal foro precedente (e da quello successivo) in modo da non indebolire il telaio stesso;
qualora le molle fossero troppo vicine l’una all’altra, e non consentissero l’allestimento di un foro supplementare, rimediate agganciando la molla a un occhiello di acciaio che sarà a sua volta fissato al foro precedente (se in grado di reggere la trazione) o addirittura avvolto al telaio.
Come sostituire le cinghie elastiche
Alcuni tipi di poltrone (e anche di divani) sono molleggiati per mezzo di una serie di cinghie elastiche, a distanza di pochi centimetri una dall’altra.
Sottoposte a continua tensione, con il tempo si sfibrano e dopo qualche anno sarà necessario sostituire una o più cinghie. L’operazione è facile: non c’è neppure il problema delle misure: una cinghia vale l’altra e se la larghezza non è esattamente la stessa, non importa; se è troppo lunga si fa in fretta a tagliarla. La parte più delicata consiste nell’operazione di fissaggio delle cinghie nuove al telaio della poltrona:
togliete anzitutto i cuscini che coprono il sedile; staccate quindi delicatamente le puntine che fissano il tessuto di rivestimento alla poltrona e coprono le parti terminali delle cinghie (ma talora queste possono essere allo scoperto);
togliete le cinghie danneggiate (dett. 1) estraendo dal telaio di legno della poltrona i chiodini che fissavano la cinghia;
fissate con un martello 7 chiodi all’estremità della banda elastica situata nella parte posteriore della poltrona;
notate che dei 7 chiodi 3 sono in alto e 4 in basso (dett. 2);
tendete ora la cinghia a mano verso la parte anteriore della poltrona (dett. 3);
ripiegatela lungo il telaio della stessa e fissatela con il solito sistema dei 7 chiodi (dett. 1), assicurandovi che la tensione sia giusta (lasciate allo scopo, come termine di paragone, una delle vecchie cinghie: quella nuova, naturalmente, dovrà essere più tesa);
tagliate quindi con una lama affilata la cinghia elastica, sotto i chiodi, a filo con il telaio di legno;
ripetete l’operazione con ognuna delle cinghie da sostituire, considerando che se la maggior parte delle cinghie è in cattive condizioni conviene sostituirle tutte;
prendete a lavoro ultimato due delle vecchie cinghie A (dett. 2);
eliminatene le estremità bucherellate dai chiodi e collocatele sul telaio sotto le cinghie nuove e perpendicolarmente a queste: questo serve per dare maggiore elasticità e ridurre il pericolo che le cinghie si consumino troppo rapidamente; fissate poi con puntine a testa piatta queste due vecchie cinghie;
rivestite a questo punto la sedia, fissando accuratamente il tessuto con chiodi o colla.
Come riparare un cuscino di gommapiuma
La gommapiuma è un materiale utilizzato spesso per l’imbottitura delle poltrone, in particolare nelle poltrone letto. Se un cuscino di gommapiuma si danneggia, è possibile ripararlo.
Togliete anzitutto la fodera esterna, quindi quella interna (e questa potrebbe essere un’ottima occasione per lavarla);
scucite con la punta di una lama bene affilata (l’ideale è una lama da modellista) la cucitura di un lato, togliendo con estrema delicatezza la cucitura originale. Non è necessario disfare l’intero lato del cuscino: proprio per la malleabilità della gommapiuma riteniamo che non sia necessario disfare tutto ma basti scucire per circa metà della lunghezza del lato;
estraete il blocco di gommapiuma che costituisce l’anima del cuscino, inserendo una mano nella fodera;
piegate la gommapiuma e tiratela fuori, mentre con l’altra mano tirate la fodera;
attenzione, però: alcuni cuscini, nella speranza di una maggiore rigidità, potrebbero essere stati spalmati di colla: smontate pertanto il cuscino, agendo con circospezione se volete evitare di strappare gommapiuma e fodera;
appoggiate quindi la gommapiuma sul tavolo di lavoro e lasciatela qualche minuto a espandersi naturalmente;
ispezionate nel frattempo la fodera, ripulitela da eventuali pezzettini di gommapiuma e lavatela;
considerate poi le condizioni della gommapiuma: può essere talmente mal ridotta da richiedere una sua sostituzione completa. Basterà quindi misurare con attenzione le sue dimensioni, acquistare un blocco di gommapiuma sostitutiva e rimettere tutto a posto (tenete presente, nel misurare, che col tempo la gommapiuma si stretta).
Se ritenete dopo un attento esame che la gommapiuma necessita soltanto di qualche riparazione, operate in questo modo:
tagliate la parte da sostituire servendovi di un lungo coltello affilato A, a cui avrete bagnato la lama per renderlo più scorrevole;
procuratevi un altro pezzo di gommapiuma (o di plastica, mai mettere insieme due tipi, il cuscino non avrebbe una consistenza uniforme); tagliatelo nelle stesse dimensioni di quello scartato, ma leggermente più profondo (2 o 3 mm) in quanto la fusione dei due pezzi porterà inevitabilmente a una contrazione;
appoggiate il cuscino e il pezzo nuovo sul tavolo di lavoro e controllate che le dimensioni coincidano;
spalmate le due superfici che dovranno venire a contatto con il tipo di colla più adatto (colla a contatto per la gommapiuma, colla attaccatutto per la plastica), servendovi di un vecchio coltello o di una spatola (preferibilmente di legno);
fate quindi scivolare sul piano di lavoro le due parti, finché giungono a contatto e assicuratevi che combacino perfettamente;
fate asciugare la colla e controllate che abbia fatto presa;
inserite nuovamente la gommapiuma nella fodera;
ricucite il bordo usando un ago ricurvo B; controllate, infine, che altre parti del cuscino non abbiano bisogno di un’analoga cucitura.
Come ringiovanire una poltrona
Per «rinverdire» la vecchia poltrona occorre, anzitutto, non farsi troppe illusioni. Cioè, se la poltrona è in condizioni pessime, e non può essere rimessa a posto, è inutile insistere o affrontare lunghi e dispendiosi lavori che la qualità della sedia non giustificherebbe.
Se, invece, avete constatato che le molle sono ancora in discrete condizioni, e che il rivestimento di juta sotto il fondo non deve essere completamente sostituito, date il via all’operazione «anni verdi» per la vecchia poltrona:
togliete anzitutto le parti vecchie inutilizzabili della poltrona, vale a dire il rivestimento e l’imbottitura, riportando alla luce l’intelaiatura A e la juta C che ricopre le molle B;
controllate attentamente la juta stessa, effettuando eventuali riparazioni con la tecnica relativa alle sedie imbottite;
controllate che tutte le molle siano in buone condizioni e siano fermamente fissate alla juta
stessa e alle cinghie sottostanti: se non lo sono più, ripetete le cuciture;
osservate attentamente le superfici molleggiate: se ci fosse qualche profondo avvallamento, dovuto per lo più a molle in cattive condizioni, provvedete subito riempiendolo con uno strato di gommapiuma un po’ rigido, opportunamente modellato;
disegnate la forma delle varie parti con grandi fogli di carta marrone da imballaggio o, possibilmente, con carta velina, dopo avere fissato la carta con una serie di spilli;
ritagliate con queste forme due strati di plastica spugnosa, spessi un paio di centimetri, uno più soffice E e l’altro leggermente più rigido D; incollateli l’uno all’altro, in modo che quello più rigido rimanga sotto, e possa essere appoggiato sulla juta della poltrona;
fissate alla juta la plastica, con alcuni spilli fino a quando sarà tutta perfettamente in posizione; incollate quindi allo strato superiore alcune strisce di canapa grezza F, fissandone le estremità al telaio A della poltrona con chiodi G. In questo modo la plastica rimarrà attaccata alla poltrona. Per sicurezza potete anche provare a incollare lo strato di plastica rigida direttamente alla juta con una colla per plastica;
rivestite infine servendovi, se possibile, di un tessuto leggermente elastico.