In questa guida spieghiamo come aggiustare le sedie di legno.
Se si rompe il sedile: è un guaio non infrequente nelle sedie con il sedile di legno:
potete rimediare a questo piccolo disastro senza sostituire l’intero sedile, che per un «pezzo» antico non sempre è possibile, in due modi:
inserite (dett. 6) una serie di tenoni a doppia coda di rondine fra una parte e l’altra del sedile, in aggiunta alla colla fra le due parti staccate; stringete nel morsetto finché la colla ha fatto presa;
collaudate poi sperando che i piccoli tenoni (di legno duro) siano abbastanza rigidi e non si pieghino spezzandosi appena ci si siede sopra; inserite altrimenti (dett.7) una serie di spinotti nell’una e nell’altra parte del sedile rotto, in una serie di fori praticati all’uopo;
tenete presente, per quest’ultimo tipo di riparazione, che è possibile sostituire alcuni spinotti di legno con altri di ferro, se si vuole garantire la rigidità; ma qualcuno di legno deve rimanere, per garantire una migliore adesione fra le due parti.
Se si rompe una traversa: per traversa intendiamo il raccordo fra le gambe della sedia (come indicato nel dett. 10) e che si è rotta proprio all’altezza del tenone:
limate e lisciate la traversa al punto di rottura con il tenone;
togliete con un trapano e uno scalpello il pezzo di tenone della gamba;
sostituitelo (dett. 11) con un piccolo tenone indipendente, che dovrete incollare in posizione; praticate poi un incavo nella traversa, con una apertura sull’estremità della traversa stessa e un’altra sulla sua parte inferiore;
appoggiate semplicemente la traversa sul tenone, debitamente incollati, stringete in un morsetto, e attendete per almeno 24 ore.
Se si rompe una gamba:
prendete la gamba rotta, come indica il dettaglio 12 della figura prec. e cospargete di colla le due estremità stando bene attenti a non spostare e danneggiare le punte disuguali di legno; mettete in morsa;
segate la gamba 2 o 3 centimetri sotto il punto in cui si era rotta (dett. 13 della figura prec.) quando la colla ha fatto presa;
praticate in entrambe le estremità un foro di 5 cm;
inserite, quindi, in quella superiore uno spinotto di diametro pari al foro, e lungo 10 cm, opportunamente incollato;
spalmate quindi di colla l’altra estremità, e su di esso infilate la parte inferiore della gamba; mettete bene in posizione (con una morsa, se necessario, che impedisca la torsione delle due parti) e mettete la sedia in piedi;
mettete sul sedile un peso di 20 kg che costituirà forza sufficiente fino a quando la colla avrà fatto presa;
potete inserire, anziché usare lo spinotto, dal fondo della gamba, una vite che, con sede sprofondata nel piede stesso, raggiunga la parte superiore della gamba.
Se le gambe sono disuguali:
Può sovente capitare che una sedia (o un tavolo) non sia saldo, ma traballi in continuazione, semplicemente perché una delle quattro gambe è troppo corta. La soluzione più facile consiste nell’equilibrare le gambe disuguali riducendo le
tre più lunghe dopo aver stabilito di quanto la gamba corta è più corta delle altre:
mettete con uno spessore A la sedia in piano; riportate l’altezza di A (dett. 1) su un cilindro di cartone B, praticando un foro;
mettete il cilindro a turno attorno alle altre tre gambe e ruotatelo inserendo una matita nel foro;
tagliate con una sega le tre gambe seguendo accuratamente la traccia della matita (dett. 1).
Ovviamente un metodo così empirico può non consentire un livellamento perfetto, al decimo di millimetro. Con tecnica altrettanto empirica consigliamo quindi di provare la sedia su una superficie perfettamente piana e, se ancora ci fosse qualche diseguaglianza fra le varie gambe, conviene operare per il tocco finale con una raspa o lima di legno. Va da sé che l’intervento di raspa è l’unico necessario (escludendo cioè il seghetto) quando l’imprecisione iniziale è di proporzioni molto modeste.