In questa guida spieghiamo come aggiustare un tavolo di legno.
Se le gambe sono rotte: per quanto riguarda gambe e traversine, molto di quanto si è detto a proposito delle sedie può essere benissimo applicato al tavolo. Le tecniche di riparazione sono le stesse. Accenniamo in modo particolare soltanto a una, che ci pare indicata soprattutto per tavoli pesanti, con gambe massicce che illustriamo nel dettaglio 3 della figura sottostante; incollate le due parti rotte;
praticate poi un taglio pochi centimetri sotto e sopra il punto dell’incollatura;
ritagliate, tanto nella parte superiore quanto in quella inferiore, un listello interno di legno spesso un paio di centimetri, largo quanto la gamba stessa (o pari al suo diametro, se la gamba è a sezione rotonda) e lungo 5 cm circa; sostituite queste due parti, asportate dalla gamba del tavolo, con un listello unico di legno di uguale misura (ma lungo, naturalmente, 10 cm), che incollerete in posizione;
incollate anche il tavolo là dove lo avete segato per effettuare la riparazione;
se volete, per maggior sicurezza, potete fissare la nuova parte di rinforzo al resto della gamba con alcune punte a testa piccola, che possono
essere spinte con un punzone sotto la superficie del legno e rese quindi invisibili dopo un’accurata operazione di stuccatura.
Se il ripiano si rompe:
rottura su un angolo (dett. 4 della figura sottostante):
ripulite la rottura tagliando con precisione, secondo linee rette, la parte danneggiata; formate un nuovo angolo con legno simile per venatura e colore a quello del ripiano; predisponete quindi nel tavolo due fori per altrettanti spinotti di legno F, inseriti a pressione, con l’aggiunta di uno strato di colla; predisponete le sedi per gli spinotti nello stesso pezzo che intendete applicare all’angolo del tavolo, che sarà a sua volta incollato al ripiano; mettete la parte interessata in una morsa per 24 ore;
rottura su un lato: non dovete in questo caso ricorrere a un solido spinotto di legno, ma bastano un paio di viti G (dett. 5 della fig.); rafforzate questo incastro tagliandolo in forma trapezoidale, con il minore dei due lati paralleli verso l’esterno del tavolo; il tavolo stesso, cioè, forma due specie di ali in grado di trattenere, almeno in parte, il nuovo pezzo;
rottura nel centro: è il caso, purtroppo, più frequente:
disegnate attorno alla zona danneggiata un rettangolo o un trapezio preciso;
eliminatelo poi con lo scalpello, «scavando» per circa la metà dello spessore totale del ripiano, e assicurandovi che la base dell’intaglio sia perfettamente liscia;
ritagliate quindi un pezzo di legno con la stessa forma, e di spessore leggermente superiore a quello eliminato;
inseritelo e incollatelo nella sede che avete predisposto;
piallate la parte sporgente e poi carteggiate prima di sottoporre quella parte del tavolo a tutto il lavoro di finitura.
Se dovete intervenire su un tavolo allungabile del tipo a cerniera sostenuto da due gambe supplementari (una per ogni estremità) le quali, ruotando su un asse, possono essere messe in posizione di riposo, cioè parallele all’asse delle altre gambe. Il ripiano supplementare, che in posizione di riposo pende verticalmente, rasente all’estremità del tavolo, poggia direttamente, senza speciali ganci o perni, sulla gamba supplementare. La parte più delicata in questo semplicissimo sistema è quella costituita dall’asse rotante della gamba supplementare, che fa leva su due perni, uno in alto e uno in basso. Quando i perni, di legno, si spezzano, la riparazione consiste nella sostituzione del perno stesso.
Eliminate anzitutto le parti rotte, ripulendo bene le rispettive sedi;
se utilizzate un perno di legno, incollatelo saldamente nella parte fissa della gamba supplementare;
limatelo invece e carteggiatelo in modo che sia perfettamente mobile nella sede prevista nel telaio del tavolo;
se utilizzate una vite, effettuate la riparazione praticando un foro da sotto il telaio del tavolo fino a penetrare nella parte fissa della gamba supplementare, attraverso lo spinotto già fissato;
inserite nel foro la vite, che irrobustirà lo spinotto e impedirà che si rompa nuovamente.
Se il tavolo presenta un ripiano simile a quello del tipo precedente, ma è retto non da una gamba mobile, bensì da un semplice appoggio situato sotto il ripiano e nuotante su un asse, la rottura più comune è quella del perno su cui il braccio ruota;
se dovete sostituirlo fatelo con una lunga vite metallica, come indicato precedentemente.
Se la parte mobile del ripiano è retta da due sostegni non bilanciati facenti leva sulla propria cerniera, un braccio (se non entrambi) può staccarsi per il cedimento della cerniera;
sostituite in questo caso il perno della cerniera stessa con un perno metallico se era di legno.
Oppure può capitare che le viti con cui il piccolo braccio è fissato al telaio del tavolo cedano; toglietele in tal caso, stuccate con tasselli di legno i fori precedenti, quindi inserite nuove viti, oppure, se possibile, semplicemente spostate il punto d’attacco dei due sostegni.