In questa guida spieghiamo come costruire libreria e scaffalatura.
Realizzabili con soluzioni diverse, richiedono però degli incastri precisi per avere ripiani fissati saldamente; non bastano colla e puntine, occorrono incastri e scanalature, altrimenti il peso dei libri e degli oggetti che vi si ripongono può spezzare i punti di sostegno; non solo, ma anche il legno usato per i ripiani deve essere di tipo particolarmente solido e indeformabile, per evitare che il peso dei libri lo faccia curvare, con risultati esteticamente e strutturalmente spiacevoli. Ecco, quindi, la necessità di utilizzare per i ripiani materiale quale il compensato, che resiste bene agli sforzi torsionali.
Nei disegni che seguono sono indicate tre soluzioni per una libreria «indipendente», cioè non infissa nella parete; un vero e proprio mobile, insomma. Fra i tre modelli, si osserverà, ci sono variazioni di rilievo. A parte l’estetica, si noterà che le soluzioni affrontate consentono l’impiego dei mobili non solo per libri, ma anche per altri oggetti: dischi, televisore portatile, impianto stereo, e in pratica qualsiasi altro oggetto, anche di un certo volume, che vi si desideri collocare.
La caratteristica principale del primo mobile è di essere «chiuso», di avere cioè due antine scorrevoli di vetro o di legno, che garantiscono la protezione dei libri dalla polvere; in ‘questo caso, ovviamente, diventa più problematico l’impiego per oggetti voluminosi o di uso frequente.
La costruzione è abbastanza semplice, richiede soltanto un po’ di pazienza per l’allestimento degli incastri. composto da nove pezzi, più le antine di vetro. Sono i due lati, il fondo, la base, il coperchio, un ripiano (ma aumentando l’altezza del mobile può anche variare il numero dei ripiani), le due rotaie per le antine, il pannello anteriore. Nella figura sottostante è chiaramente indicata la forma delle varie parti; sopra, invece, il mobile finito.
Le dimensioni, come al solito, sono variabili. Tenete presente, come si è già accennato, che mentre il rivestimento esterno può essere fatto con qualsiasi genere di legno con uno spessore
di circa 2 cm, il ripiano e la base richiedono l’uso di compensato.
Iniziate il lavoro preparando i due lati A;
praticate due aperture curve M, nella parte inferiore, sull’angolo che poggerà al muro (dett. 1): in questo modo Io scaffale tenderà, una volta avvicinato alla parete, a poggiare su quella, e non rischierà di cadere in avanti;
predisponete sul lato alto delle fiancate gli incastri C ad angolo retto (a mezzo legno) che devono coincidere con quelli del coperchio D. La larghezza dei due lati deve essere di 2 cm superiore a quella del coperchio, in modo da coprire anche il bordo di spessore del fondo;
disponete inoltre nei due lati una serie di scanalature B: una a media altezza, di larghezza pari allo spessore del compensato per il ripiano, in quanto servirà appunto a fissarvi il ripiano, le altre due a forma di angolo retto, per consentire l’incastro della base e del davantino. Anche queste devono essere di larghezza pari allo spessore del legno usato (ma, come si è già visto in altri casi, è bene farle più larghe di I mm, per consentire un più facile inserimento e l’uso della colla);
preparate ora il coperchio D con i due incastri E alle estremità;
predisponete poi il ripiano F e la base H: questi due pezzi avranno la lunghezza che si è scelta. La loro larghezza, tuttavia, varierà: il ripiano, infatti, sarà di circa 5 cm più stretto della base, la quale, come si è visto, sarà larga quanto la larghezza dei lati meno 2 cm;
predisponete, tanto sul ripiano quanto sulla base, un incastro G di dimensioni tali da inserirsi sulle fiancate;
procedete a questo punto alla prima fase del montaggio;
inserite nelle due fiancate prima la base, spingendola nell’incastro finché il suo lato posteriore è di 2 cm all’interno dei lati;
inserite poi, con la stessa avvertenza di calcolo delle misure, il ripiano;
servitevi di colla per entrambe le operazioni; sistemate quindi il coperchio, fissandone gli incastri a mezzo legno con colla e puntine: a questo punto la struttura della libreria è abbastanza solida, ed è comunque in grado di reggersi in piedi;
misurate esattamente le dimensioni del fondo, che andrà sistemato all’interno dei due lati, in modo che risulti a filo con le loro estremità. L’altezza del fondo va dal filo del coperchio al filo inferiore della base;
tagliate il pezzo, e fissatelo con puntine e colla; questo genere di fissaggio è sufficiente, perché il fondo non è portante, ma svolge unicamente funzione di bloccaggio delle parti;
lasciate che la colla faccia presa, quindi applicate, sulla parte inferiore del coperchio e su quella superiore della base, due listelli di legno, entrambi dotati di due scanalature: nel listello superiore, tuttavia, le scanalature saranno leggermente più profonde (circa 8 mm, contro i 3 di quelle nel listello inferiore). La lunghezza dei listelli, spessi circa 1 cm e larghi 2 o 3, è pari alla luce del mobile;
incollate e fissate entrambi in modo che il loro bordo sia a filo con l’esterno del mobile; fissate ora il frontale sotto la base: le sue dimensioni sono dettate dallo spazio disponibile fra la base e il pavimento, nonché dallo spazio fra i due lati;
usate allo scopo colla e puntine inserite dall’esterno del mobile;
inserite infine i due vetri scorrevoli. La loro altezza è pari allo spazio disponibile fra i due listelli di scorrimento, maggiorato di 5 mm. La larghezza è pari alla metà dell’apertura della libreria più 2 cm;
inserite il primo vetro nella scanalatura superiore interna, spingendo fino in fondo, in modo che la parte inferiore possa essere sistemata sopra la scanalatura inferiore interna;
lasciate poi cadere in posizione;
ripetete l’operazione con il vetro anteriore; resta, a questo punto, (ma potete anche farlo prima di sistemare i vetri) l’opera di finitura del mobile.
Si è detto di altri tipi di mobile a sé. Sono, in pràtica, modelli molto più «elastici» per quanto riguarda le loro dimensioni; si avvicinano, sotto molti aspetti, al concetto di mobile componibile. Di fatto lo sono, se, come in figura, le loro dimensioni risultano contenute tanto da facilitarne l’accostamento.
Nel primo dei due tipi, inoltre, gli incastri sono ridotti al minimo;
fissate il ripiano con gli incastri;
fissate invece con colla e puntine la base e il coperchio, che poggiano rispettivamente l’uno sul pavimento, l’altro sui lati;
fissate i divisori verticali N con colla e puntine, che in questo tipo di scaffale è bene mettere non solo per motivi estetici, ma anche per rafforzare la struttura portante. La loro presenza richiede una particolare resistenza torsionale da parte del ripiano su cui appoggiano, e questo deve perciò essere di materiale indeformabile.
Il secondo tipo di scaffale è quello a casellario: i ripiani sono separati da numerosi divisori verticali, alcuni a distanza di pochi centimetri l’uno dall’altro;
incastrate anche in questo caso i ripiani O in una scanalatura sui lati (dett. 1);
fissate invece i divisori verticali P con una serie di puntine o chiodi senza testa Q;
se volete ottenere una maggiore rigidità, tuttavia, questi divisori potete fissarli ai ripiani mediante incastri a croce, come indicato nel dettaglio 2;
intagliate tanto il divisorio quanto il ripiano, ma in maggiore misura il primo rispetto al secondo che deve sopportare pesi e non deve quindi essere indebolito. La larghezza dei tagli è dettata dallo spessore del pezzo che vi trova sede, mentre la lunghezza è dettata dalla larghezza dei pezzi;
misurate attentamente e segnate con una matita prima di affrontare quest’operazione;
non eccedete nei tagli: se non fossero sufficienti è facile aumentare le dimensioni, mentre è naturalmente impossibile l’operazione inversa, cioè ridurle. Le tecniche di misurazione e costruzione, a parte le piccole differenze di cui si è detto, ricalcano quelle già ampiamente trattate nella costruzione del primo tipo.
Gli ultimi due tipi visti (quello componibile e quello a casellario) si prestano più del precedente a un trattamento a lacca, con verniciatura bianca o di altri colori. Per questo motivo potete utilizzare legni meno pregiati, in quanto la loro grana e la loro venatura verrebbero comunque mascherate da questo tipo di finitura.