In questa guida spieghiamo come costruire un tavolino in legno.
In soggiorno o in camera da letto, in cucina o nella stanza dei bambini, non esiste praticamente locale della casa in cui non possa trovare posto un mobile fatto con le vostre mani. Dalla semplice costruzione di un tavolino alla più complessa realizzazione di due letti a castello, la fantasia e la «manualità» del dilettante possono veramente spaziare in questo campo.
Proponiamo due versioni: una tradizionale, molto semplice, l’altra di linea più moderna, ma anche più complicata da costruire; la prima è a quattro gambe, la seconda a due. In entrambi i casi, comunque, si tratta di un mobile indispensabile a completare l’arredo di un ambiente.
Tavolino a quattro gambe
È formato da nove pezzi: le quattro gambe, i quattro pezzi che costituiscono il telaio su cui poggia il ripiano, e il ripiano stesso.
Utilizzate per il ripiano qualsiasi tipo di legno: va bene un truciolato che sarà poi impiallacciato; oppure, per semplificare l’operazione, potete ricorrere a un compensato i cui piallacci esterni siano di legno pregiato, lo stesso che userete per le gambe e le altre parti in vista.
La forma del ripiano è dettata da questioni di gusto. Una soluzione che non occupa molto spazio, ma dà allo stesso tempo una buona superficie d’appoggio, consiste in un rettangolo in cui i due lati lunghi (che equivalgono a circa due volte e mezzo la lunghezza di quelli corti) sono leggermente ricurvi verso l’esterno.
Se volete ottenere un risultato soddisfacente dovete disegnare con attenzione la traccia sul legno;
tagliate il ripiano e rifinite i bordi rivestendoli con uno strato di legno spesso 2 o 3 mm (con modanature simili a quelle viste per la costruzione e le rifiniture di una porta, vedi pag. 212); considerate che dei quattro pezzi del telaio, due sono circa 15 cm più corti del lato lungo del ripiano, e gli altri due sono circa 12 cm più corti del lato corto;
le quattro gambe misurano circa 48 x 5 x 2,5 cm, ma la larghezza è rastremata verso il basso, fino a raggiungere a terra un minimo di 2,5 cm;
eseguite, ora, con la massima precisione la serie di incastri che tengono insieme il telaio e le gambe;
fissate i lati corti a quelli lunghi, per l’esattezza a 7-10 cm dalle loro estremità, con un semplice incastro a coda di rondine;
fissate i lati lunghi alle gambe con un doppio incastro: sul sistema della linguetta e scanalatura si aggiunge infatti quello a tenone e mortasa;
inserite cioè il pezzo di lato A per tutta la sua altezza nella gamba B, ma spingete la sua metà inferiore C ancor più nella mortasa predisposta nella gamba (dett. 1);
spianate attentamente il livello superiore del telaio e delle gambe con l’uso della pialla;
fissate poi il ripiano con colla, qualche chiodo di traverso che, dopo avere attraversato il telaio, penetri nel ripiano, ed eventualmente quattro staffe ad angolo retto, che costituiscono la miglior garanzia di successo (nel dett. 2 la for
ma del ripiano, a tratteggio la posizione del telaio sottostante);
rifinite ora il punto di contatto con il pavimento. Le gambe sono leggermente inclinate (più nel senso della lunghezza che in quello della larghezza), e quindi dovrete tagliarle diagonalmente rispetto al loro asse;
appoggiate il mobile a terra, segnate la linea per il taglio, ed effettuatelo;
correggete poi con una pialla finché le quattro gambe poggiano in modo uguale (nei dett. 3 e 4 il tavolino visto da due angolature diverse).
Tavolino a due gambe
Tentiamo qui una costruzione di linea moderna e proviamo anche a fornire misure precise. Chi le modifica lo fa a suo rischio e pericolo.
Un avvertimento, prima di cominciare: la bellezza di questo modello sta nella sua semplicità, che sarà messa in risalto da un bel legno;
scegliete, quindi, senza alcuna economia il legno con cui lavorare: teck, pino, rovere vanno tutti bene, dipende dai mobili della stanza e dal loro stile; in effetti questo semplice tavolino, secondo il legno con cui è fatto, assume fisionomie completamente diverse. Molto dipende anche dal ripiano, che può essere dello stesso legno (dett. 2) o di un legno diverso o addirittura di vetro (dett. 1);
il telaio è fatto di pezzi a coppie;
i piedi, che poggiano sul pavimento con il bordo dello spessore, sono due pezzi lunghi 50 cm, larghi 6 e spessi 2;
i due montanti, che sono fissati ai piedi con un semplice incastro perpendicolare a mezzo legno, sono lunghi 39,5 cm: di questa lunghezza i 6 cm inferiori vanno nell’incastro, i 5 superiori si incastrano a loro volta (sempre un’unione perpendicolare a mezzo legno) nelle due barre (una per lato) che sorreggono il ripiano, e che misurano 40,5 cm di lunghezza, 5 di larghezza (e poiché sono anche questi con il bordo dello spessore in alto, la larghezza diventa altezza);
le due strutture laterali (è difficile chiamare «gambe» questi appoggi a forma di «H» appoggiata su un lato) sono a loro volta unite per mezzo di un telaietto a forma di rettangolo: i due lati lunghi (in basso e sotto il ripiano) sono di 80 cm (gli ultimi 5 cm da ogni lato servono per l’incastro, sempre a mezzo legno); quelli più corti, sistemati in verticale, misurano invece 33,5 cm, di cui a entrambe le estremità 5 cm servono per l’incastro (dett. 1);
praticate due piccoli fori ciascuno nel bordo dello spessore di questi due lati corti, in corrispondenza di altrettanti fori sul montante delle gambe a 12 cm dal pavimento e a 12 cm dal ripiano;
inserite due viti per parte (4 in tutto) in questi fori che permettono una salda unione fra le gambe e il rettangolo centrale;
praticate altri fori (dal basso verso l’alto) nella lunga barra centrale e nelle due laterali che reggono il ripiano;
inserite in essi le viti che tratterranno il ripiano; se scegliete un ripiano di vetro, dovrete invece appoggiarlo su alcuni supporti di gomma fissati alle tre barre al posto delle viti;
fissate il vetro a sua volta mediante colla a contatto fatta colare sui gommini;
le dimensioni del ripiano, in ogni caso, sia esso di vetro o di legno e che ha una perfetta forma rettangolare, sono di 112 x 46 cm. Possono variare, naturalmente, ma con un ripiano più grande o più piccolo, probabilmente, varierebbe l’armonia della costruzione;
un’ultima avvertenza: per quanto riguarda le quattro viti sui lati, quindi visibilissime, sarebbe opportuno adottare il tipo con la borchia di copertura. Il colore (bianco o giallo) dipende sia dal legno che avete usato sia, naturalmente, dai vostri gusti personali.