I materiali oggi disponibili per l’eliminazione degli spifferi sono numerosi e adatti alle varie circostanze e anche ai materiali con cui sono costruiti i serramenti.
Tra questi il più noto è la spugna di plastica autoadesiva, seguita da diversi tipi di feltro.
Parsapifferi in spugna sintetica
Risulta essere posta in commercio in strisce di diversa larghezza (da 1 a 3 cm) e diverso spessore. Su una faccia della spugna è steso un velo di adesivo a sua volta ricoperto con una striscio-lina di carta o di plastica protettiva. L’efficacia di questo paraspifferi è buona se si seguono alcune semplici regole nell’applicarlo e se lo si sostituisce ogni anno. A lungo andare, infatti, questo materiale perde in elasticità e quindi in tenuta. Perché la spugna tenga e non si stacchi dopo poche aperture, è necessario che venga sollecitata a compressione verso il lato gommato e mai in senso trasversale ad esso.
In A il modo corretto di applicare la spugna che viene compressa come in B dall’infisso. Nel dettaglio 1 invece il modo errato; l’infisso in questo caso strappa la spugna.
Procedete in questo modo:
misurate con cura il perimetro dei telai e dei battenti su cui va applicata la spugna;
misurate anche la larghezza delle mondanature disponibili e, se è possibile appurarlo, lo spessore dello spiffero;
acquistate i rotoli di spugna autoadesiva di misura adatta;
munitevi ora di uno straccio non peloso e, dopo averlo imbevuto leggermente di benzina o trielina passate con cura le superfici dell’infisso su cui dovete applicare la spugna;
eliminate ogni traccia di polvere, sporcizia e soprattutto unto (è noto a tutti come lo smog della città sia particolarmente appiccicoso e unticcio); solo in queste condizioni, infatti, l’adesivo farà buona presa;
staccate con uno spillo 20-30 cm della plastica protettiva e, iniziando dall’alto, procedete all’applicazione;
seguite un percorso rettilineo senza debordare dalle mondanature e staccando progressivamente la plastica protettiva;
tagliate la spugna in corrispondenza di ogni angolo;
chiudete la finestra o la porta ottenendo così l’assestamento definitivo della spugna e la sua buona adesione.
Paraspifferi in Feltro
Il feltro è destinato soprattutto all’eliminazione degli spifferi lungo il bordo inferiore delle porte. Non è consigliabile utilizzarlo sui pavimenti rivestiti di moquette o con le piastrelle in maiolica lavorate in rilievo perché si staccherebbe o si logorerebbe in poco tempo. Di solito è posto in commercio in strisce da un metro e anche il suo lato adesivo è protetto da un foglio di carta.
Per applicarlo procedete in questo modo:
aprite la porta a metà come in G;
pulite, come visto in precedenza, una fascia larga circa 5 cm sul bordo inferiore della porta; posate provvisoriamente il feltro H sul bordo inferiore della porta senza togliere la carta protettiva e facendolo toccare a terra;
tenetelo fermo con una mano e chiudete la porta verificando che, a porta chiusa, il feltro eserciti una buona pressione sul pavimento; segnate con una matita la lunghezza desiderata; tagliate via con un paio di forbici il pezzo superfluo;
riaprite la porta a metà;
togliete la carta protettiva;
posate il bordo del feltro a terra, concentrandolo sulla porta e fate poi aderire il tutto pressandolo con le dita;
chiudete la porta controllando la buona tenuta (nelle porte spugna e feltro vengono in genere usati assieme).
Guarnizione a V
Se lo spiffero è largo almeno 2 millimetri e si vuol fare un lavoro permanente si consiglia di usare una striscia metallica piegata a V, appositamente studiata per garantire la tenuta.
Il vertice della V dovrà essere diretto nella stessa direzione verso cui si aprono i battenti della porta e della finestra:
iniziate dal lato alto del telaio;
misurate con precisione la lunghezza del lato superiore del telaio dove si incastra la porta; tagliate con una cesoia o con un seghetto per metalli il profilato a V un paio di millimetri più lungo;
mettete in opera il pezzo tagliato e aggiustatene la lunghezza sul posto;
tagliate il lato stretto della V a 45 gradi ad entrambe le estremità del profilato come in A;
rimettetelo in opera facendolo posare con il lato largo della V sul telaio e con lo spigolo della V rivolto verso la porta.
Alcuni profilati hanno già i fori per il fissaggio; in caso contrario predisponeteli con un trapano con punta da 2 mm sul lato largo della V a intervalli di 10 cm circa;
praticate, comunque, a circa 1,5 cm dalle due estremità un foro terminale;
fissate il profilato con chiodini a testa piana come in B della figura precedente;
procedete ora sui lati tenendo conto accuratamente dei punti dove sono inseriti i cardini e la serratura;
interrompete il profilato in questi punti e tenetelo schiacciato fissando con un chiodo entrambe le estremità dei lati della V come in C;
fissate il profilato anche lungo il bordo del battente che si chiude per primo, se la porta o la finestra è a due battenti.