Queste fonti di luce possono essere distinte in due categorie: mobili e fisse. Queste ultime, appunto, necessitano di un ancoraggio o meglio di una base dato che non dispongono come le prime della stabilità necessaria a sorreggersi da sole.
La loro applicazione può avvenire mediante viti o bulloncini passanti oppure con morsetti.
Forate, nel primo caso, il piano del tavolo o quantomeno applicate lateralmente a questo una piastrina metallica A alla quale verrà fissata la base a snodo della lampada;
adottate quest’ultima soluzione non solo per non rovinare il tavolo, ma soprattutto per poter disporre della sua intera superficie. Questo tipo di lampada a snodo ha la possibilità di variare
l’attrito che è necessario per spostare il braccio; se usate una posizione fissa, allentate le viti o i morsetti degli snodi;
portate la lampada nella posizione desiderata e quindi bloccatevela;
se volete disporre di una lampada con posizioni variabili, allentate ugualmente i morsetti degli snodi e stringeteli poi solo quanto basta per garantire stabilità alla lampada. Il tentativo di spostare una lampada con morsetti troppo stretti può provocare il piegamento del braccio o la rottura delle viti che fissano la base.
Per le lampade a morsetto, il fissaggio è notevolmente più semplice. Data però la loro provvisorietà, è bene evitare che il morsetto provochi danno al piano del tavolo;
interponete quindi fra il tavolo e il morsetto C dei tasselli di legno morbido B (abete per esempio) tagliati a misura in modo da non sporgere dal morsetto. In taluni casi i tasselli servirebbero comunque per consentire una buona presa su un tavolo dallo spessore limitato.