Tra i lampadari del passato la lanterna è quello che ha avuto certamente vita più lunga e multiforme.
Risulta essere costituita da un’intelaiatura metallica di varie forme; in figura ne è riprodotta una a parallelepipedo, ma si trovano lanterne a base circolare
o prismatica. Sui lati dell’intelaiatura sono fissati a incastro dei vetri trasparenti o colorati, lisci o smerigliati secondo le esigenze. Uno dei lati è apribile mediante una cerniera; attraverso questa apertura si introduceva la candela che veniva fissata a uno spuntone posto al centro del piano di base.
Il «coperchio» della lanterna era fatto con lamierino disposto a spiovente a guisa di tetto, e nel coperchio o fra il coperchio e i lati erano ricavati degli spiragli attraverso i quali entrava l’aria necessaria alla combustione. Al coperchio era anche fissata una maniglia o un anello per appenderla.
Questo oggetto piccolo o grande che sia può essere agevolmente «riconfermato» lampadario anche se alimentato dall’energia elettrica; le modifiche da apportarvi sono veramente minime e con poca spesa potete ottenere una bella lampada che, proprio per la sua conformazione, ben si presta anche per l’illuminazione degli esterni; inoltre, anche se alimentate con energia elettrica, la lanterna mantiene sempre il suo fascino antico.
Staccate per prima cosa dal piano di fondo l’attacco per la candela;
aprite lo sportello e posando di Iato la lanterna su di un tavolo coperto con un panno raddrizzate, usando un cacciavite robusto, la linguetta dello spuntone;
completate il lavoro con una pinza e spingete poi lo spuntone verso l’interno della lanterna estraendolo dalla sua sede;
preparate ora il supporto del portalampade che dovrebbe, in linea di massima, riprodurre la forma di un cero. In commercio si trovano supporti in legno di questo tipo adatti sia per lampade normali sia per lampadine mignon. Tutto sommato, però, sono più pratici e permettono un fissaggio più agevole i portalampade cilindrici da esterni. Se ne trovano di molti colori, ma si suggerisce di usare quelli bianchi o neri;
aprite il portalampade e fissate ai suoi morsetti i terminali di un cavetto di alimentazione con il rivestimento esterno di colore scuro; il cavetto dovrà essere a tre fili se la lampada è destinata all’esterno (fase, neutro e terra);
tracciate con una matita la diagonale esterna al piano di base per individuarne il centro;
posate, provvisoriamente, all’esterno la base del portalampade e segnate su quella linea la posizione dei fori di fissaggio;
colorate le parti metalliche prima di montare il portalampade;
pulite pertanto con del solvente eventuali tracce d’unto o di fuliggine;
usate all’interno della vernice bianca opaca per aumentarne la luminosità e all’esterno il colore che più si adatta;
non dimenticate di proteggere i vetri con carta e nastro adesivo per evitare di sporcarli di colore;
fissate ora il portalampade B con due bulloncini a testa tonda con il dado sul fondo A della lanterna;
rivestite il cavetto nel suo percorso interno alla lanterna con tubetto sterlingato; nel caso disponga di filo di terra questo va fissato sotto a un bulloncino;
sistemate il cavetto lungo una diagonale del fondo e su per uno spigolo C facendolo uscire dal fumaiolo D fino a raggiungere l’anello o la maniglia e da qui la presa di corrente (come in dettaglio);
tenete conto delle dimensioni della lanterna nella scelta della lampadina.