In molti casi, specie quando la resistenza del cartone e del legno non sarebbero sufficienti, dobbiamo usare, come materiale di costruzione, i metalli. C’è chi dimostra una certa apprensione di fronte alla lavorazione dei metalli, ritenendo, a torto, che si tratti di materiale troppo « duro » per poter essere foggiato con facilità. Ma basta avere assistito una volta al lavoro di un artigiano per rendersi conto che forare, filettare, saldare o tornire i metalli non offre particolari difficoltà e che questi materiali possono essere agevolmente lavorati e collegati fra loro. Ovviamente l’attrezzatura è ben diversa da quella che occorre per lavorare il legno, ed anche le tecniche differiscono, in parte, notevolmente. Ma chi è dotato di appena un po’ di abilità manuale, riesce presto a dominare queste tecniche ed ad aprirsi cosi un campo di attività ben piú esteso, perché molti modelli ed apparecchi, e tra essi proprio quelli piú attraenti ed interessanti, non possono essere costruiti senza elementi metallici.
Anche l’aspetto di un oggetto guadagna molto dalla presenza di parti metalliche: per esempio il microscopio od il cannocchiale costruiti con tubi di ottone, o il proiettore con la cassa di lamiera, che inoltre offre anche il vantaggio di disperdere molto meglio del legno il calore dovuto alla lampada.
Gli attrezzi non sono tanto cari come talvolta si ritiene; né occorre comprarli tutti in una volta sola. Inizialmente bastano, oltre alla morsa, una sega per metallo, alcune lime, una cesoia da lattoniere e un trapano a mano con punte elicoidali assortite.
Per cominciare, daremo qualche consiglio in merito all’attrezzatura del nostro piccolo laboratorio.
Il posto di lavoro.
Quanto detto precedentemente in merito all’attrezzatura del posto di lavoro per le costruzioni in legno vale, in sostanza, anche in questo campo: un tavolo ben solido, una buona illuminazione, attrezzi a portata di mano in una cassetta attaccata vicino al tavolo. Inoltre occorre poter disporre di una presa di corrente nelle immediate vicinanze, per attaccare il cavo del saldatore elettrico.
Per utilizzare lo spazio, il tavolo da lavoro sarà il medesimo che usiamo anche per i lavori in legno. La morsa dovrà perciò essere costruita in modo da poter essere tolta per non disturbare quando dobbiamo lavorare di pialla (morsa da banco con morsetto). Per non rovinare il piano del tavolo, lo ricopriamo di una lastra di masonite 4 mm, che assorbe anche parte del rumore causato dall’uso del martello.
Gli attrezzi
Abbiamo elencato gli attrezzi raggruppandoli secondo il loro uso, mentre in seguito spiegheremo più dettagliatamente come adoperarli.
Per fissare i pezzi da lavorare
— morsa parallela da banco, con ganasce di almeno 80 mm di larghezza, forgiata, o in acciaio fuso, che resiste anche a colpi di una certa violenza (fig. 788). Una morsa sicura e di dimensioni sufficienti è indispensabile per quasi ogni lavoro su metallo, per cui non conviene fare economie in questo settore. Se la morsa non deve essere tolta, è preferibile usare il tipo senza morsetto, da imbullonare sul tavolo (fig. 789). Per evitare che le ganasce si rompano, e per assicurare una buona presa, i pezzi piccoli si fissano sempre nel centro della morsa; se eccezionalmente dobbiamo fissarne uno lateralmente, bisogna inserire un pezzo di metallo di uguale spessore sull’altro lato dell’apertura. La morsa si fissa opportunamente nell’angolo destro anteriore del tavolo, affinché il pezzo da lavorare possa essere avvicinato da tre direzioni (fig. 787);
— morsetto a mano (fig. 791). Serve per tenere piccoli pezzi che devono essere limati, saldati, ecc.;
— pinza a combinazione. Può essere utilizzata come pinza, per tagliare fili metallici, per tenere tubi e tondini, ecc.;
— pinza a becchi tondi per curvare fili metallici;
— tenaglie.
Per misurare e segnare:
— metro metallico;
— calibro (fig. 792), lungo circa 20 cm, per misurare dimensioni esterne ed interne con precisione fino a 0,1 mm. I decimi di millimetro si leggono sulla scala supplementare detta nonio: conta la linea che coincide con una linea della scala principale. I millimetri interi si rilevano direttamente sulla scala principale (ultima linea a sinistra dello O del nonio). La misura espressa dalla posizione illustrata in figura 793 è perciò 1,7 mm. Per dimensioni interne si utilizzano i coltelli sulla parte superiore del calibro, che vengono allontanati fino a toccare dall’interno le pareti dell’apertura da misurare (fig. 794);
— micrometro (fig. 795). Serve soprattutto all’elettrotecnico e radiotecnico, per misurare diametri di fili e spessori di lamiere. Un buon micrometro dà misure precise fino al centesimo di millimetro;
— punta per tracciare (fig. 796) per segnare righe su superfici metalliche;
— compasso rapportatore per segnare circonferenze e per riportare dimensioni;
— riga metallica per segnare righe diritte. Può essere sostituita da un pezzo di piattina di ferro 3 x 20 mm lunga 50 cm.
Per martellare:
— martello da meccanico (fig. 797), di 400-500 g di peso;
— incudine (fig. 798) per raddrizzare, appiattire ecc., tondini, fili, lamiere. Per quasi tutti gli usi basta anche un pezzo di putrella o di rotaia oppure una lastrina d’acciaio 10 mm, delle dimensioni di 15 x 10 cm circa.
Per scalpellare:
— scalpello diritto (fig. 799) largo 12-15 mm in punta.
Per limare:
Secondo il taglio si distinguono: lime da sgrossare, a taglio bastardo e a taglio fino; secondo la sezione si hanno lime rettangolari (fig. 800 a), quadre (fig. 800 b), triangolari (fig. 800 e), mezze tonde (fig. 800 d) e tonde (figura 800 e) La lima mezza tonda può essere usata anche per limare in piano. Un primo assortimento dovrebbe comprendere almeno le seguenti lime, tutte di lunghezza 8.10 pollici:
— lima da sgrossare, rettangolare (piana);
— lima bastarda, mezza tonda, per incavi;
— lima bastarda, tonda, per fori;
— lima bastarda, quadra, per fori ad angoli retti;
— lima fina, triangolare, per angoli e tacche;
Inoltre una serie di lime di precisione.
Tutte le lime vanno montate in manici di legno, nei quali pratichiamo fori adatti e che devono assicurare una buona presa nonché salvaguardare le mani.
Per segare
— sega ad archetto con seghetti intercambiabili (fig. 801);
— sega da traforo con seghetti per metallo, per tagli curvilinei.
Per forare
— trapano a mano (fig. 802) o a petto, con mandrino per punte fino a 10 mm. Le punte grandi richiedono un numero minore di giri delle punte piccole, in quanto mordono con più difficoltà e tendono a scaldarsi perdendo l’affilatura. Perciò conviene scegliere un trapano che abbia due rapporti diversi di trasmissione; meglio ancora rispondono i trapani elettrici che possono essere usati sia montati, sia mobili (tav. XXX);
— punte elicoidali, con diametri assortiti secondo necessità. Per l’inizio basta una serie da 2 a 6 mm, crescente di millimetro in millimetro;
— bulino (fig. 803) per segnare i centri.
Per affilare
— affilatrice a mano;
— pietra abrasiva ad olio o acqua;
— carta vetrata e tela smeriglio, a vari gradi di finezza.
Per tagliare lamiere:
— cesoia da lattoniere (fig. 804).
Per filettare:
— maschi da filettatura (fig. 805) in varie misure e passi, per filettare fori;
— giramaschi (fig. 806) per l’azionamento dei maschi;
— filiere (fig. 807) in varie misure e passi, per filetti esterni;
— girafiliere (fig. 808) per l’azionamento delle filiere.
Per fare fori in lamiere sottili:
— punteruoli (fig. 829) da 2 e 4 mm di diametro in punta; servono anche per togliere ribattini e spine, ecc.
Per saldare:
— saldatore elettrico da almeno 100 W (fig. 809). I saldatori piú piccoli servono soltanto per saldare fili e pezzi minuti, mentre i saldatori a fuoco si ossidano presto e sono poco pratici nell’uso;
— pietra da saldare (sale ammoniacale) per pulire la superficie del saldatore;
— altri prodotti ausiliari;
— stagno per saldatura, in barre al 40% o in fili.
Con questi attrezzi di base è possibile lavorare i metalli in casa.